Cosa sono gli Stay Pattern e come aiutano il tuo hotel a crescere

Cosa è importante sapere:

Molti hotel faticano a prevedere la domanda e riempire le camere nei giorni critici. Senza un’analisi degli stay pattern si rischiano notti vuote e strategie inefficienti. Scoprendo e applicando i pattern di soggiorno puoi ottimizzare l’occupazione, migliorare i ricavi e creare offerte su misura che funzionano davvero.

Tempo di lettura: 16 minuti

Nel settore dell’ospitalità, ogni dettaglio può fare la differenza tra una stagione mediocre e una stagione di successo. Tra gli strumenti più efficaci per ottimizzare l’occupazione e aumentare i ricavi c’è un concetto spesso sottovalutato ma estremamente utile: lo stay pattern.

Con “stay pattern” si intende lo schema di soggiorno degli ospiti, ovvero la combinazione tra il giorno di arrivo, il numero di notti trascorse e il giorno di partenza. Questo modello, se analizzato correttamente, permette a hotel, B&B e altre strutture ricettive di comprendere meglio le abitudini dei propri clienti, pianificare in modo più efficiente la disponibilità delle camere e adottare strategie tariffarie mirate.

L’obiettivo di questo articolo è spiegare in modo chiaro cosa sono gli stay pattern, perché sono importanti per una gestione professionale dell’alloggio e in che modo possono essere applicati e adattati a diverse tipologie di strutture, evidenziandone le differenze. Comprendere e utilizzare questi schemi è uno dei primi passi per fare un salto di qualità nella gestione del proprio business turistico.

Cosa significa Stay Pattern nel settore alberghiero

Tabella con esempio pratico di stay pattern con giorni di arrivo e partenza

Tabella con arrivo, notti e partenza per visualizzare gli stay pattern comuni

Il termine stay pattern si riferisce allo schema che descrive in che modo un ospite soggiorna in una struttura ricettiva. In concreto, comprende tre elementi fondamentali:

  • Il giorno di arrivo
  • La durata del soggiorno, ovvero il numero di notti prenotate
  • Il giorno di partenza

Questo schema permette di tracciare con precisione il comportamento abituale dei clienti e rappresenta una base strategica per prendere decisioni operative e commerciali.

Per esempio, uno stay pattern tipico potrebbe essere:

  • Arrivo il venerdì, soggiorno di 2 notti, partenza la domenica Oppure:
  • Arrivo il lunedì, soggiorno di 5 notti, partenza il sabato

Ogni struttura accumula nel tempo centinaia o migliaia di prenotazioni, e analizzarle per identificare i pattern più ricorrenti può offrire una visione chiara dei periodi di maggiore afflusso, dei giorni meno richiesti e delle abitudini dei diversi segmenti di clientela (leisure, business, famiglie, turisti stranieri, ecc.).

Uno stay pattern non deve essere confuso con la sola durata media del soggiorno (LOS – Length of Stay): mentre la LOS si concentra solo sul numero di notti, lo stay pattern aggiunge un’informazione fondamentale, ovvero quando inizia e quando finisce il soggiorno, cosa che ha un impatto diretto sulla pianificazione della disponibilità e sulla distribuzione tariffaria settimanale.

Infine, lo stay pattern è uno dei dati che può essere raccolto e visualizzato tramite un software gestionale (PMS), un channel manager, o anche manualmente con strumenti come Excel, rendendolo accessibile anche a piccole strutture. Analizzarlo regolarmente consente di anticipare la domanda, impostare restrizioni mirate (come soggiorni minimi o blocchi di arrivo in determinati giorni) e offrire pacchetti promozionali più efficaci.

Perché conoscere gli Stay Pattern è fondamentale per un hotel

Comprendere gli stay pattern non è solo una questione di analisi statistica: è una leva concreta per ottimizzare i ricavi, migliorare l’organizzazione operativa e prendere decisioni più intelligenti nella gestione quotidiana della struttura.

Ogni volta che un cliente prenota una stanza, sta contribuendo – consapevolmente o meno – alla costruzione di uno schema di soggiorno. Se questi schemi vengono analizzati nel tempo, possono emergere modelli ricorrenti che permettono di:

1. Pianificare la disponibilità in modo più efficiente
Sapere che molti ospiti arrivano il venerdì e partono la domenica consente, ad esempio, di gestire le disponibilità settimanali evitando di lasciare camere invendute a inizio settimana. Oppure, se si notano soggiorni frequenti dal lunedì al giovedì (clientela business), si possono ottimizzare le tariffe del weekend per attrarre viaggiatori leisure.

2. Migliorare la strategia tariffaria
Gli stay pattern aiutano a capire quali combinazioni di date sono più richieste e quindi a modulare le tariffe in base alla domanda. Un soggiorno da giovedì a domenica, se molto richiesto, potrebbe avere un prezzo diverso rispetto a un soggiorno da domenica a martedì, che tende a generare buchi operativi.

3. Evitare le “notti isolate” (booking gap)
Uno degli sprechi più comuni nella gestione delle camere è rappresentato dalle notti singole che rimangono invendute tra due soggiorni. Analizzando i pattern più frequenti si possono creare restrizioni (come soggiorno minimo o giorni di arrivo fissi) per evitare queste situazioni e massimizzare l’occupazione.

4. Costruire promozioni mirate e intelligenti
Conoscere i pattern consente di creare offerte ad hoc, ad esempio:

  • “Offerta Midweek: 3 notti da lunedì a giovedì”
  • “Pacchetto Weekend Romantico: arrivo venerdì, partenza domenica” In questo modo si promuovono le combinazioni più vantaggiose sia per il cliente sia per la struttura.

5. Aumentare la competitività sui portali (OTA)
Le Online Travel Agency favoriscono le strutture che offrono disponibilità continua e flessibile.

Una buona gestione degli stay pattern consente di presidiare meglio il calendario, riducendo cancellazioni forzate o notti invendute, migliorando così anche la visibilità e il ranking sui portali.

6. Ottimizzare il lavoro dello staff
Prevedere i picchi di arrivo e partenza, sulla base dei pattern abituali, permette di organizzare meglio le pulizie, il check-in e i servizi accessori, migliorando l’efficienza operativa.

In sintesi, monitorare e analizzare gli stay pattern offre agli hotel un vantaggio competitivo reale, traducibile in maggiori ricavi, migliore organizzazione interna e offerte più mirate. Anche per le piccole strutture è un’attività che vale la pena introdurre, con strumenti semplici ma strategici.

Analizzare gli Stay Pattern: strumenti e metodi

Analizzare gli stay pattern non è un’attività complessa, ma richiede costanza e una raccolta dati ben strutturata. Anche le strutture più piccole, come B&B e affittacamere, possono trarne vantaggio utilizzando strumenti semplici come un foglio Excel o, ancora meglio, un software gestionale (PMS) aggiornato. Di seguito, vediamo come procedere in modo pratico.

Raccogliere i dati giusti

Per analizzare gli stay pattern serve raccogliere le seguenti informazioni da ogni prenotazione:

  • Data di arrivo
  • Numero di notti prenotate
  • Data di partenza
  • Canale di prenotazione (diretto, OTA, agenzia)
  • Tipologia di cliente (business, famiglia, coppia, gruppo)

Una volta raccolti, i dati possono essere classificati in base a pattern ricorrenti (es. “weekend corto”, “soggiorno lungo feriale”, “midweek business” ecc.).

Utilizzare il PMS (Property Management System)

I software gestionali più avanzati consentono di:

  • Visualizzare statistiche dettagliate sui soggiorni
  • Segmentare i clienti in base al comportamento
  • Generare report automatici settimanali o mensili
  • Analizzare l’occupazione per giorno della settimana

Se il PMS è collegato a un RMS (Revenue Management System), è possibile anche ottenere suggerimenti tariffari basati sugli stay pattern più redditizi.

Strumenti alternativi: Excel e Google Sheet

In assenza di software, è possibile usare Excel o Google Sheet per creare una tabella che registri i soggiorni e li classifichi per:

  • Giorno di arrivo
  • Lunghezza media del soggiorno (LOS)
  • Frequenza dei giorni di partenza
  • Pattern più frequenti e meno richiesti

Con l’aiuto di filtri e formule è facile individuare schemi ripetuti, giorni critici o periodi “vuoti”.

Indicatori utili da monitorare

Durante l’analisi degli stay pattern, è importante osservare anche alcuni KPI (Key Performance Indicator) collegati:

  • LOS (Length of Stay) medio per giorno della settimana
  • RevPAR (Revenue per Available Room) per pattern
  • Occupazione settimanale divisa per giorni di arrivo e partenza
  • Tasso di booking gap (buchi tra un soggiorno e l’altro)

Questi indicatori aiutano a valutare l’efficacia delle strategie attuali e a individuare margini di miglioramento.

Esempio pratico di classificazione:

Giorno di arrivo Notti Giorno di partenza Frequenza Tipo cliente
Venerdì 2 Domenica Alta Coppie
Lunedì 4 Venerdì Media Business
Sabato 7 Sabato Bassa Famiglie

Analizzare gli stay pattern richiede metodo, ma anche una buona capacità di leggere i numeri in chiave strategica. Non si tratta solo di sapere chi arriva e quando, ma di capire come modellare l’offerta e le tariffe per adattarsi alla domanda reale. È un passo fondamentale verso una gestione orientata al profitto e alla soddisfazione del cliente.

Differenze tra hotel, B&B e altre strutture ricettive

Sebbene il concetto di stay pattern sia valido per qualsiasi struttura ricettiva, il modo in cui si manifesta e si gestisce varia notevolmente in base alla tipologia dell’alloggio. Hotel, bed & breakfast, agriturismi e case vacanze attraggono pubblici diversi, con esigenze e comportamenti di soggiorno differenti. Comprendere queste differenze è essenziale per applicare correttamente strategie basate sui pattern e ottenere risultati concreti.

Hotel

Gli hotel, specialmente quelli di medie e grandi dimensioni, operano su volumi elevati e su una domanda più diversificata. Accolgono sia clienti business durante la settimana che turisti nel weekend, con pattern di soggiorno molto variabili. Caratteristiche principali:

  • Prenotazioni distribuite su tutta la settimana, con picchi in base alla posizione e alla stagione.
  • Possibilità di analisi approfondita grazie all’uso di PMS, channel manager e sistemi di revenue management.
  • Strategia flessibile: tariffazione dinamica, pacchetti tematici, restrizioni flessibili.
  • Pattern tipici: soggiorni brevi durante la settimana (1-2 notti), weekend da 2 a 3 notti, soggiorni lunghi in estate o periodi di eventi.

Bed & Breakfast (B&B)

I B&B tendono ad avere una domanda più stagionale e concentrata nei weekend, spesso da parte di coppie, piccoli gruppi o viaggiatori leisure. La gestione è generalmente più familiare e diretta. Caratteristiche distintive:

  • Prenotazioni concentrate nel fine settimana, con arrivi tra venerdì e sabato e partenze tra domenica e lunedì.
  • Durata media del soggiorno generalmente breve (1 o 2 notti).
  • Limitato utilizzo di strumenti gestionali avanzati, con analisi manuale dei dati.
  • Pattern ripetuti e più prevedibili, ideali per impostare offerte mirate (es. pacchetti weekend).

Agriturismi e case vacanze

Queste strutture spesso operano su soggiorni più lunghi, specialmente in alta stagione. Sono popolari tra famiglie e gruppi che cercano relax, natura o esperienze enogastronomiche. Le loro caratteristiche:

  • Soggiorni settimanali frequenti, spesso con arrivo e partenza nel weekend (es. sabato-sabato).
  • Tariffe generalmente flat (prezzo per l’intera durata, non a notte).
  • Stay pattern fortemente influenzato dalla stagionalità: in bassa stagione si offrono pacchetti brevi, in alta stagione soggiorni obbligatori di 5-7 notti.
  • Gestione più rigida delle disponibilità per evitare notti “scoperte”.

Campeggi, glamping, ostelli

Anche queste tipologie presentano specifici comportamenti di soggiorno:

  • Campeggi: soggiorni lunghi in estate, grande variabilità in bassa stagione.
  • Glamping: simile a un B&B di fascia alta, ma più orientato all’esperienza.
  • Ostelli: clientela giovane, soggiorni brevi e frequente rotazione.

Confronto sintetico

Struttura Pattern tipico Durata media Arrivo più comune Software utilizzato Flessibilità tariffaria
Hotel Flessibile, giornaliero 1-3 notti Tutti i giorni Elevato Alta
B&B Weekend 1-2 notti Venerdì/sabato Medio/basso Media
Agriturismo Settimanale (alta stagione) 3-7 notti Sabato Medio Media
Casa vacanze Settimanale 5-7 notti Sabato Basso/medio Bassa
Ostello Giornaliero, dinamico 1-2 notti Tutti i giorni Medio Alta

Le differenze strutturali e gestionali tra le varie tipologie di alloggio rendono fondamentale un approccio su misura all’analisi degli stay pattern. Un hotel può permettersi una tariffazione dinamica giorno per giorno, mentre un agriturismo punta a occupare intere settimane. Il punto chiave è comprendere i comportamenti dei propri clienti e utilizzare queste informazioni per costruire offerte intelligenti, evitare sprechi di disponibilità e aumentare il tasso di conversione.

Come usare gli Stay Pattern per migliorare la redditività

Grafico con strategie tariffarie basate sugli stay pattern più richiesti

Grafico con esempi di pacchetti weekend, midweek e long stay in hotel

Una volta compresi e analizzati, gli stay pattern possono diventare uno strumento operativo molto potente per aumentare la redditività di una struttura ricettiva. Infatti, permettono di ottimizzare le vendite delle camere, evitare notti invendute e creare promozioni più efficaci, allineate con i reali comportamenti dei clienti.

Ecco come metterli in pratica concretamente.

1. Creare offerte mirate in base ai pattern più richiesti

Identificando i periodi con maggior concentrazione di prenotazioni (ad esempio, il weekend), è possibile costruire offerte specifiche che incentivino proprio quei soggiorni. Alcuni esempi:

  • Pacchetto Weekend: arrivo venerdì, partenza domenica con colazione inclusa e sconto del 10%
  • Midweek Special: 3 notti da lunedì a giovedì a tariffa promozionale
  • Long Stay Bonus: sconto del 15% per soggiorni di almeno 5 notti

Queste offerte aiutano a riempire le camere nei periodi desiderati, aumentare il valore medio delle prenotazioni e migliorare l’esperienza del cliente.

2. Applicare soggiorni minimi o restrizioni intelligenti

Gli stay pattern più comuni possono anche suggerire quando conviene applicare regole di prenotazione più rigide. Ad esempio:

  • Soggiorno minimo di 2 notti nei weekend ad alta richiesta
  • Chiusura dell’arrivo nei giorni con elevato rischio di notti isolate (es. martedì)
  • Offerte solo visibili su determinati canali in base al pattern desiderato

Queste restrizioni, se applicate con criterio, aiutano a ridurre le notti spaiate e a migliorare l’occupazione complessiva senza compromettere la disponibilità.

3. Ottimizzare l’occupazione in bassa stagione

Durante i periodi di domanda debole, come la bassa stagione o i giorni infrasettimanali, gli stay pattern possono guidare la creazione di iniziative mirate a incentivare soggiorni in giorni normalmente vuoti. Esempi pratici:

  • Offerte “Workation” da lunedì a giovedì per lavoratori da remoto
  • Promozioni per soggiorni midweek per coppie senza figli
  • Programmi fedeltà o referral legati a determinati pattern

In questo modo si stimola la domanda nei periodi di scarso movimento, aumentando il tasso di occupazione annuale.

4. Segmentarizzare l’offerta in base al tipo di cliente

I dati sugli stay pattern permettono anche di dividere il proprio pubblico in segmenti comportamentali, a cui proporre offerte personalizzate. Ad esempio:

  • Clienti business: soggiorni brevi da lunedì a giovedì → email con promozione “corporate”
  • Coppie leisure: soggiorni da venerdì a domenica → newsletter con pacchetti romantici
  • Famiglie: soggiorni lunghi in estate → offerte settimanali all inclusive

L’approccio basato sui pattern consente di abbinare il tipo di soggiorno al profilo del cliente, aumentando la probabilità di conversione.

5. Migliorare la previsione e la distribuzione

Infine, conoscere gli stay pattern consente di prevedere con maggiore precisione l’occupazione futura e pianificare meglio la distribuzione tariffaria sui diversi canali (diretto, OTA, agenzie). Sapere che, storicamente, il 60% delle prenotazioni di agosto sono soggiorni settimanali da sabato a sabato permette di:

  • Aprire e chiudere disponibilità in modo strategico
  • Regolare le tariffe nei giorni “critici”
  • Gestire in anticipo il personale e i servizi accessori

Usare gli stay pattern non significa solo leggere i dati, ma trasformarli in azioni concrete che migliorano il rendimento economico della struttura. Analizzando con regolarità il comportamento degli ospiti e adattando di conseguenza le strategie di vendita, ogni hotel o B&B – anche di piccole dimensioni – può aumentare il tasso di occupazione, alzare il valore medio delle prenotazioni e migliorare la soddisfazione del cliente.

Errori comuni da evitare nella gestione degli stay pattern

Nonostante il valore strategico degli stay pattern, molte strutture ricettive – soprattutto le più piccole – commettono errori che ne limitano l’efficacia. A volte si tratta di sottovalutazioni, altre volte di una mancata organizzazione nel raccogliere e interpretare i dati. In questa sezione vediamo quali sono gli errori più comuni e come evitarli.

1. Non monitorare i dati nel tempo

Uno degli errori principali è non tenere traccia in modo sistematico dei dati relativi ai soggiorni. Molte strutture si limitano a gestire le prenotazioni giorno per giorno, senza estrarre informazioni strategiche. Questo porta a decisioni “a intuito” e non supportate da evidenze.

Come evitarlo:Creare una routine mensile o stagionale per analizzare i pattern, anche con strumenti semplici come un foglio di calcolo o report del PMS. Il confronto tra stagioni e anni permette di individuare tendenze e migliorare le previsioni.

2. Offrire disponibilità spezzata e poco logica

A volte, nel tentativo di massimizzare l’occupazione, si finisce per aprire disponibilità frammentate, con soggiorni impossibili da vendere su OTA o sul sito diretto. Per esempio, una camera disponibile solo martedì e giovedì difficilmente troverà un cliente, mentre lascerà “buchi” non riempiti.

Come evitarlo: Utilizzare gli stay pattern per creare finestre di soggiorno coerenti e appetibili. Se i soggiorni di 3 notti sono i più frequenti, meglio favorire combinazioni continue che lo permettano (es. lun-gio, gio-dom).

3. Impostare restrizioni troppo rigide

Alcune strutture, nel tentativo di razionalizzare i flussi, impostano regole troppo rigide come soggiorni minimi eccessivi, giorni di arrivo fissi o blackout totali. Questo può scoraggiare potenziali clienti e limitare le vendite, specialmente su canali OTA.

Come evitarlo: Applicare restrizioni basate sui dati reali degli stay pattern e testare soluzioni flessibili. Per esempio, si può richiedere un soggiorno minimo di 2 notti solo nei weekend di alta stagione, ma lasciare più libertà nei periodi di bassa domanda.

4. Ignorare i canali di prenotazione

Non tutti i canali generano gli stessi stay pattern. Spesso, le prenotazioni dirette hanno schemi diversi rispetto a quelle da OTA o agenzie. Ignorare questa differenza significa trascurare l’opportunità di personalizzare l’offerta per ogni canale.

Come evitarlo: Analizzare separatamente gli stay pattern per canale. Ad esempio, se le prenotazioni dirette generano soggiorni più lunghi, si possono promuovere offerte “long stay” solo sul sito ufficiale, con tariffe dedicate.

5. Non aggiornare le strategie in base all’evoluzione della domanda

I pattern di soggiorno non sono statici. Cambiano con le stagioni, le festività, gli eventi locali e le tendenze del mercato. Restare fermi su logiche passate può portare a perdere opportunità o restare scoperti nei momenti chiave.

Come evitarlo: Monitorare l’evoluzione dei pattern almeno ogni trimestre, e adattare la strategia commerciale e tariffaria. Utilizzare i dati storici, ma confrontarli con l’andamento attuale per prendere decisioni più reattive.

Evita questi errori e gli stay pattern diventeranno uno strumento prezioso, non solo per gestire le camere in modo più efficiente, ma anche per aumentare la competitività della tua struttura. Anche un piccolo miglioramento nella gestione dei soggiorni può tradursi in più prenotazioni, meno notti vuote e margini più alti. La chiave è trattare i dati come una risorsa e non come un peso.

Conclusione e suggerimenti operativi

Gli stay pattern rappresentano uno degli strumenti più accessibili e sottovalutati nel panorama della gestione alberghiera. Capire quando gli ospiti arrivano, quanto si fermano e quando partono non è solo una curiosità statistica, ma una leva concreta per migliorare la performance della tua struttura, sia in termini di occupazione che di redditività.

Applicare una logica basata sui pattern di soggiorno ti permette di:

  • Evitare le notti isolate e i buchi nel calendario
  • Creare offerte e pacchetti più aderenti alle abitudini dei clienti
  • Migliorare la gestione operativa del personale e dei servizi
  • Aumentare il tasso di conversione sui portali di prenotazione
  • Ottimizzare la tariffazione in base alla domanda reale

Che tu gestisca un hotel, un B&B o una casa vacanze, iniziare ad analizzare gli stay pattern può darti un vantaggio competitivo reale, senza bisogno di software complessi o investimenti elevati. Anche una semplice tabella Excel, aggiornata regolarmente, può aiutarti a prendere decisioni più consapevoli.

Suggerimenti operativi per iniziare:

  1. Recupera i dati delle prenotazioni degli ultimi 6-12 mesi: giorni di arrivo, durata, giorni di partenza.
  2. Organizza i dati per identificare i pattern ricorrenti (es. weekend, soggiorni lunghi, arrivi infrasettimanali).
  3. Confronta i pattern per canale di prenotazione: OTA, sito diretto, agenzie.
  4. Crea almeno 2-3 offerte mirate che riflettano i pattern più frequenti nella tua struttura.
  5. Monitora ogni mese i nuovi soggiorni per verificare se i pattern cambiano o si confermano.
  6. Applica restrizioni minime solo dove servono per evitare notti vuote senza ostacolare la prenotazione.

Investire tempo nell’analisi degli stay pattern ti aiuterà a vendere meglio le tue camere, lavorare con più efficienza e prendere decisioni più strategiche. Anche piccoli cambiamenti, se ben orientati, possono generare risultati sorprendenti nel medio periodo.

Inizia oggi stesso a osservare i tuoi dati: la chiave per far crescere la tua struttura potrebbe essere già davanti ai tuoi occhi.

Quali sono gli stay pattern più comuni nei fine settimana e come influenzano le strategie tariffarie?

Nei fine settimana, gli stay pattern più ricorrenti sono quelli con arrivo il venerdì e partenza la domenica (2 notti), oppure arrivo il sabato e partenza la domenica (1 notte). Questi pattern sono tipici della clientela leisure che cerca una breve fuga o una vacanza romantica.

Conoscere questi comportamenti consente agli albergatori di ottimizzare le tariffe: per esempio, applicare prezzi più alti il venerdì e il sabato, oppure promuovere pacchetti weekend con servizi inclusi (colazione speciale, check-out posticipato, bottiglia di benvenuto) per aumentare il valore della prenotazione.

Come posso analizzare i giorni di arrivo e partenza degli ospiti per individuare i pattern di soggiorno ricorrenti?

Puoi iniziare esportando i dati delle prenotazioni da un PMS o raccogliendoli manualmente in un foglio Excel. Ti basterà annotare per ogni soggiorno:

  • Il giorno di arrivo
  • Il numero di notti
  • Il giorno di partenza

Raggruppando i dati per giorno della settimana e durata del soggiorno, emergeranno i pattern più frequenti. Una semplice tabella pivot o un grafico a barre ti aiuteranno a visualizzare le tendenze e individuare eventuali “buchi” da colmare con promozioni mirate.

Cosa indica la durata media del soggiorno (LOS) e in che modo è collegata agli stay pattern?

La LOS – Length of Stay rappresenta il numero medio di notti per prenotazione. È un indicatore importante perché influisce direttamente sull’occupazione, sui ricavi e sull’efficienza operativa della struttura.

Gli stay pattern vanno oltre la semplice LOS perché combinano giorno di arrivo, durata e partenza. Ad esempio, due soggiorni da 2 notti possono avere effetti diversi se uno va da venerdì a domenica (alta domanda) e l’altro da martedì a giovedì (bassa domanda). Monitorare entrambi gli aspetti ti consente di pianificare meglio la disponibilità e le tariffe.

In che modo gli stay pattern aiutano un hotel a definire offerte e pacchetti più efficaci?

Gli stay pattern offrono una base dati reale su cui costruire offerte che rispondono alle abitudini dei clienti. Se noti che molti ospiti arrivano di venerdì, puoi proporre:

  • Pacchetti weekend con servizi inclusi
  • Sconti sulle notti extra (es. “3=2”)
  • Upgrade per chi prolunga il soggiorno al lunedì

Le promozioni costruite sui pattern osservati hanno un tasso di conversione più alto perché rispecchiano ciò che i clienti stanno già cercando o facendo. Invece di inventare offerte generiche, puoi creare esperienze su misura, migliorando redditività e soddisfazione.

Qual è la differenza tra uno stay pattern e la booking window di una prenotazione?

Lo stay pattern descrive il modo in cui un cliente soggiorna: quando arriva, quanto si ferma e quando parte. La booking window, invece, indica il numero di giorni tra la data di prenotazione e la data di arrivo.

Entrambe le metriche sono importanti ma rispondono a domande diverse:

  • Lo stay pattern ti aiuta a pianificare disponibilità, restrizioni e pacchetti.
  • La booking window ti aiuta a capire quando il cliente prenota, così puoi intervenire con strategie di last-minute, early booking o remarketing.

Utilizzate insieme, queste due analisi ti permettono di costruire un calendario commerciale efficace e proattivo.

Come si possono evitare le notti isolate tra due prenotazioni usando gli stay pattern?

Le notti isolate, o “buchi” nel calendario, rappresentano un problema operativo e commerciale: sono difficili da vendere e abbassano il tasso di occupazione. Analizzando gli stay pattern più ricorrenti puoi modulare le disponibilità per evitarle.

Per esempio, se i clienti soggiornano spesso dal venerdì alla domenica, evita di accettare prenotazioni che iniziano la domenica per una sola notte. Puoi impostare restrizioni minime di soggiorno o chiudere l’arrivo in determinati giorni, in modo da forzare pattern coerenti e facilmente vendibili.

Perché è utile segmentare i clienti in base ai loro comportamenti di soggiorno?

Segmentare i clienti in base allo stay pattern ti permette di creare strategie su misura per ogni tipo di ospite. Chi soggiorna durante la settimana ha esigenze diverse rispetto a chi viaggia nel weekend. Ad esempio:

  • Clienti business: soggiorni brevi, esigenze di connessione e colazione presto.
  • Coppie leisure: weekend romantici, late check-out, esperienze locali.
  • Famiglie: soggiorni lunghi, esigenze di spazio e servizi inclusivi.

Questa segmentazione ti consente di personalizzare le offerte, il pricing e la comunicazione, aumentando il tasso di conversione e la soddisfazione del cliente.

Come cambiano gli stay pattern durante l’alta stagione rispetto alla bassa stagione?

Durante l’alta stagione, i soggiorni tendono ad essere più lunghi e programmati in anticipo, spesso con pattern fissi (es. sabato-sabato per case vacanze o agriturismi). Nella bassa stagione, invece, dominano soggiorni brevi, prenotati con meno preavviso e distribuiti in modo più casuale nella settimana.

Adattare la strategia agli stay pattern stagionali è fondamentale: in alta stagione puoi applicare soggiorni minimi più lunghi e prezzi premium, mentre in bassa stagione conviene promuovere pacchetti flessibili e offerte last-minute.

Quali promozioni funzionano meglio per incentivare i soggiorni infrasettimanali in hotel e B&B?

I soggiorni infrasettimanali sono spesso meno richiesti, ma possono diventare un’opportunità se supportati da offerte ben costruite. Alcune promozioni efficaci includono:

  • Sconti per soggiorni da lunedì a giovedì
  • Pacchetti “workation” per smart worker
  • Offerte “3 notti al prezzo di 2”
  • Servizi aggiuntivi gratuiti (colazione, parcheggio, check-out tardivo)

L’obiettivo è compensare il valore percepito inferiore del soggiorno infrasettimanale con vantaggi tangibili e stimolanti per il cliente.

Che impatto hanno i giorni di check-in e check-out sulle performance di una struttura ricettiva

I giorni di arrivo e partenza influenzano direttamente la gestione della disponibilità, del personale e della redditività. Conoscere quali giorni generano più cambi ti aiuta a:

  • Pianificare meglio le pulizie e gli orari di check-in
  • Evitare congestioni o sovraccarichi dello staff
  • Ottimizzare le vendite, evitando combinazioni che lasciano notti invendute

Per esempio, se molti clienti arrivano il venerdì, potresti limitare gli arrivi il sabato per evitare soggiorni spezzati o camere non vendibili.

Quali funzionalità di un PMS permettono di tracciare e analizzare gli stay pattern in modo efficace?

Un Property Management System (PMS) avanzato permette di:

  • Visualizzare report su giorni di arrivo, LOS, giorni di partenza
  • Segmentare le prenotazioni per canale, durata e stagionalità
  • Creare dashboard interattive per analizzare pattern e occupancy
  • Integrare i dati con software di revenue management o business intelligence

Anche nei PMS più semplici, è possibile esportare i dati in Excel per creare analisi personalizzate, anche con strumenti gratuiti come Google Sheet o Data Studio.

Come può un piccolo B&B gestire gli stay pattern senza software complessi?

Un piccolo B&B può gestire gli stay pattern anche in modo manuale, purché con metodo. Basta registrare ogni prenotazione con:

  • Data di arrivo
  • Numero di notti
  • Canale di prenotazione

Usando semplici filtri o formule, è possibile contare i pattern ricorrenti, evidenziare i giorni vuoti e pianificare azioni correttive. È un ottimo punto di partenza per prendere decisioni basate sui dati, anche senza investire in strumenti professionali.

Quali vantaggi concreti porta l’analisi dei pattern di soggiorno nella gestione delle disponibilità?

L’analisi dei pattern di soggiorno permette di:

  • Evitare notti isolate e migliorare la continuità delle prenotazioni
  • Pianificare offerte intelligenti in base ai comportamenti reali dei clienti
  • Ridurre le cancellazioni grazie a una disponibilità più mirata
  • Aumentare la soddisfazione del cliente, offrendo soluzioni più aderenti alle sue abitudini

In pratica, migliora la qualità della gestione, ottimizza il tempo dello staff e contribuisce a massimizzare il ricavo per camera disponibile (RevPAR).

Come cambiano gli stay pattern tra i clienti business e quelli leisure?

I clienti business tendono a prenotare:

  • Infrasettimanalmente (lun-gio)
  • Per 1-3 notti
  • Con prenotazione a breve termine

I clienti leisure, invece, prenotano:

  • Nei weekend o nei ponti
  • Con soggiorni da 2 a 5 notti o settimanali (soprattutto in alta stagione)
  • Più in anticipo rispetto ai business traveler

Queste differenze influenzano le tariffe, la disponibilità e i servizi offerti. Conoscere questi pattern ti aiuta a modellare l’offerta per ciascun segmento e massimizzare l’efficacia commerciale.

Quali metriche possono aiutare a capire se i pattern di soggiorno stanno migliorando la redditività?

Per valutare l’effetto degli stay pattern sulla redditività, puoi monitorare

  • RevPAR (Revenue per Available Room): ricavo per camera disponibile
  • ADR (Average Daily Rate): tariffa media per notte
  • Occupazione per giorno della settimana
  • LOS medio e variazioni mensili
  • Booking gap rate: frequenza di notti isolate tra soggiorni

Se dopo aver ottimizzato i tuoi pattern queste metriche migliorano, significa che stai utilizzando i dati in modo corretto per aumentare la redditività della tua struttura.

 

Vuoi scoprire come aumentare i ricavi del tuo hotel?

Prenota una call gratuita di 30 minuti con i nostri esperti per:

  • Conoscere il nostro metodo di revenue management
  • Esplorare le opportunità di crescita per la tua struttura
  • Ricevere una prima analisi personalizzata

Non perdere l'opportunità di far crescere il tuo business. Contattaci oggi!